Canzoni

NOTTI AVVELENATE

Anno: 1997

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Marco Venturino |

Notti perse dentro a un'auto, a vagare senza meta
o a cercare un po' d'amore pur credendosi poeta.
Notti perse dentro all'alcool, dentro al fumo, oppure in viaggio,
notte usata a consumarsi senza forza, né coraggio.
Notti senza via d'uscita senza voglia, né rispetto,
senza luna, da gridare stando in piedi sopra il tetto.
Ma son notti avvelenate, notti malandrine
che ti portano il cuore all'estremo confine
di pensieri impossibili, di voglie indecenti.
Notti senza padrone, notti ammalate
di speranze intraviste a mattina rimandate,
di paure soffocate, di cuori impazienti.
Notti che ti escono dai denti.
Notti spese sopra i libri, arruffando le nozioni,
inzuppando nel caffé, le speranze e le emozioni
di domani nebulosi, di domande e tentazioni,
di futuri improvvisati dentro cuori alienati,
rinunciando a dei perché, inghiottendo solo i suoni
di parole pronunciate in inutili sermoni.
Ma son notti avvelenate, notti malandrine
che ti portano il cuore all'estremo confine
di pensieri impossibili, di voglie indecenti.
Notti senza padrone, notti ammalate
di speranze intraviste a mattina rimandate,
di paure soffocate, di cuori impazienti.
Notti di dubbi e patimenti.
Notti immerse nel lavoro mentre il mondo è tutto via,
con le palpebre già gonfie di noia e monotonia.
Un'impegno ormai scordato a vegliare senza scopo,
con il cuore già sospeso fino al mattino dopo,
consumandosi nei dubbi, nella voglia di scappare
da una vita già vissuta, senza appelli da rifare.
Ma son notti avvelenate, notti malandrine
che ti portano il cuore all'estremo confine
di pensieri impossibili, di voglie indecenti.
Notti senza padrone, notti ammalate
di speranze intraviste a mattina rimandate,
Notti che non passano mai
Notti piene di guai.

Note

Nella monotonia alienante della vita quotidiana, fatta di mille banalità, la notte è il tempo del ribelle, lo spazio del poeta, l’ora delle anime inquiete.