Canzoni

COMPAGNO MIO

Anno: 1977

Gruppo: VENTO DEL SUDGIANNI PROCIDA,

Autori: Gianni Procida | Salvatore Barone

I VERSIONE

Eravamo compagni di scuola,
giocavamo nello stesso cortile,
amavamo la stessa ragazza
e venivi molto spesso da me.
Poi partisti, te ne andasti,
nella fabbrica arrivasti,
per un mondo migliore lottasti,
non avesti più tempo per me.

Compagno mio, compagno mio,
io son con te quando mi dici
che vuoi cambiare la società,
che manca la vera giustizia,
che non c'è più la libertà,
che non c'è più la verità,
che ormai la vita è solo inerzia
e che l'astuzia è la patente
di chi vuole imbrogliar la gente.

Eravamo compagni di scuola,
ora non mi rivolgi parola,
"Son di destra" un giorno ti ho detto
e da allora tu non mi hai più scritto.

Io sono certo che tornerai,
io son convinto con me verrai,
voglio invitarti nel mondo mio,
voglio provarti che esiste Dio
Insieme noi potremo agire
e la finanza dovrà morire,
non sarà più il capitale
a dettar legge come morale.
L'Europa noi, giuro faremo,
unita dall'Atlantico al Reno
e civiltà noi creeremo,
daremo luce al mondo intero.

Insieme a te compagno mio!
II VERSIONE

Eravamo compagni di scuola,
giocavamo nello stesso cortile,
amavamo le stesse ragazze
e venivi molto spesso da me.
Poi partisti, te ne andasti,
nella fabbrica arrivasti,
per un mondo migliore lottavi,
non avevo più tempo per me.

Compagno mio, compagno mio,
io son con te quando mi dici
che non esiste la verità,
che non esiste la libertà,
che non c’è più la verità,
che non c’è più la libertà,
che ormai la vita è solo inerzia
e che l’astuzia è la patente
di chi vuole imbrogliar la gente.

Eravamo compagni di scuola,
ora non mi rivolgi parola,
"Son di destra" un giorno ti ho detto
e da allora tu non mi hai più scritto.

Io son certo che tornerai,
io son convinto con me verrai,
voglio invitarti nel mondo mio,
voglio provarti chi sono io,
voglio guidarti nel mio pensiero,
voglio mostrarti il mondo vero,
difenderemo la religione,
riscopriremo la tradizione.
Insieme noi potremo agire
e la finanza dovrà morire,
non sarà più il capitale
a dettar legge come morale.
L’Europa noi giuro faremo,
unita dall’Atlantico al Reno
e civiltà noi creeremo,
daremo luce al mondo intero.

Note

Cantata originariamente dal gruppo napoletano "Vento del Sud", fu ripresa da Gianni Procida (coautore del brano e membro del gruppo) che la ripropose in una II Versione.