Rassegna Stampa

Musica alternativa. Addio a Michele Di Fiò, cantautore e poeta di tanti cuori neri

Testata: BARBADILLO

Data:15 settembre 2013
Autore: Alessandro Mignogna
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Barbadillo,Barbadillo 2013-09-15

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Pubblicato il 15 settembre 2013 da Alessandro Mignogna
Categorie : Musica



E’ venuto a mancare Michele Di Fiò, uno dei cantautori più attivi e poliedrici nella scena della musica alternativa nei difficili anni settanta.
Di San Costanzo in provincia di Pesaro, Michele Logiurato (questo il vero nome del cantante) inizia la sua attività musicale nei primi anni Settanta. Nel 1975 rifiuta una proposta della RCA per non dover sottostare alle censure del mercato e nel 1977 partecipa al I Campo Hobbit, dove però a causa di problemi di salute non poté esibirsi. Ad autunno dello stesso anno pubblica il suo primo lavoro, la cassetta autoprodotta, “Seveso e no”.



L’anno successivo dà alla luce il suo primo LP “Ad un passo dal cielo c’è”. Nel 1979 esce il suo secondo LP “Cervello” arrivando tra i primi classificati a “Cento città”, una manifestazione canora organizzata dalla RCA e da radio libere di tutta Italia.
Con l’uscita del suo primo 45 giri “Rock”, inaugura la Mosca Bianca(1980), primissimo tentativo di creare un circuito alternativo per la musica con negozi e radio libere affiliate. A fine anno viene anche distribuito il primo numero della rivista de “La Mosca Bianca”.
Nel 1981 la struttura inizia cresce: si creano nastri con programmi musicali per le radio e si cerca, purtroppo vanamente, di dare un minimo di coesione alle varie realtà. A fine anno registra il suo terzo LP “Cavalcare la tigre”. E’ la sua ultima pubblicazione. Dopo circa tredici anni di silenzio, nel 1995, fa una fugace apparizione al concerto di Rieti del 23 luglio alla Festa nazionale del Secolo d’Italia.
Tra le sue canzoni più belle ed emozionanti, ricordiamo “Est”, “Rock”, “Aprile”, “Cervello”, “Anna” e “Italia”, dedicata ad Alberto Giaquinto.
Che la terra ti sia lieve Michele.


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