Rassegna Stampa

A Macerata l'ultimo saluto a Roberto Scocco

Testata: CRONACHE MACERATESI

Data:4 gennaio 2013
Autore: Alessandra Pierini
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Solo Testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Cronache Maceratesi,Cronache Maceratesi 2013-01-04

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Cordoglio in tutta la provincia per la morte del gestore del Castello di Caldarola che si è tolto la vita in una torretta del parco di Villa Lauri. I funerali domani (sabato) alle ore 15 nella chiesa di San Francesco


venerdì 4 gennaio 2013 - Ore 19:02 - 11.621 letture


Roberto Scocco

di Alessandra Pierini

Incredulità e dolore in tutta la provincia per la morte di Roberto Scocco, gestore del castello Pallotta a Caldarola. Archeologo, editore, titolare di un’agenzia di promozione pubblicitaria e per i beni culturali a Casette Verdini. Ma anche cantautore, militante politico nell’area della destra sociale, padre di due bambini piccoli. Era tutto questo Roberto Scocco, il 56enne che si è tolto la vita sparandosi in una torretta del parco di Villa Lauri (a Pollenza), dove in gioventù aveva studiando, frequentando la scuola media inferiore al collegio dei frati (leggi l’articolo).
«Da sempre impegnato in politica, a destra, - così ne ha parlato oggi il Secolo d’Italia – dopo la svolta di Fiuggi si era candidato con la Fiamma tricolore alle comunali e in Regione. Negli anni Settanta i giovani missini ascoltavano le sue canzoni in musicassetta, tra le quali “A Sergio”, dedicata a Sergio Ramelli, il giovane assassinato a sprangate dall’ultrasinistra a Milano, “La vendetta della civetta”, e soprattutto “Contadino”, uno dei suoi primi brani, nel quale auspica un recupero del rapporto tra l’uomo e la natura. Ha partecipato ai campi Hobbit, i raduni della giovane destra, sempre negli anni Settanta, fu esponente del Fronte della Gioventù di Macerata, teneva concerti fortemente caratterizzati. Aveva anche un’impresa di grafica pubblicitaria e organizzava eventi e iniziative culturali. A detta dei suoi amici, non era tipo da fare quel che ha fatto, perché aveva una visione scanzonata e ottimistica della vita, scherzava sempre. Fu lui l’autore della parodia dell’Avvelenata di Francesco Guccini, un cult del gruppo rautiano del Msi, modificata in funzione politica con i nomi di allora. Diceva cose tipo “boia chi molla è il motto della colla”, e così via… Ma non sempre scherzava. Ultimamente aveva scritto così: «Ho lavorato sempre e tanto ma ho anche coltivato molte passioni cercando di non lasciare niente indietro…adesso non è il massimo ma vado avanti lo stesso e mi sento sempre più una roccia in mezzo alla tempesta…o uno scoglio?».


Scocco è stato ritrovato in una torretta del parco di Villa Lauri

Alla luce di quanto accaduto, prendono il sapore di una premonizione le parole della canzone “Sergio”, dedicata a Ramelli, da lui scritta “finalmente hai raggiunto la vera libertà in un altro mondo dove c’è armonia dove non c’è odio ma solo amore”.
Non sono stati trovati, al momento, biglietti o lettere che possano spiegare il suo gesto estremo. L’uomo, che parlava più lingue ed era sposato con una donna sudamericana, aveva anche gestito l’organizzazione della mostra su De Magistris curata da Vittorio Sgarbi e che si è tenuta a Caldarola nel 2007. Sembra comunque che ultimamente Scocco fosse tormentato da alcune difficoltà economiche, anche se nessuno tra i suoi amici e conoscenti avrebbe mai pensato che fosse capace di suicidarsi, proprio per via della sua personalità solare e attivissima.
Gli inquirenti comunque, hanno deciso, di non sottoporre la salma all’esame autoptico. Scocco è stato infatti trovato riverso sul cortile con il quale si è sparato un unico colpo al petto. La morte, secondo le forze dell’ordine, risale alla mattina del 2 gennaio, quando è uscito da casa.
In pochissimo tempo la notizia della sua tragica morte si è diffusa e decine di persone hanno lasciato le loro testimonianze, le loro attestazioni di affetto e i messaggi di addio e cordoglio su Cronache Maceratesi e sulla bacheca di Roberto Scocco. C’è chi lo ricorda come amico di lungo corso con il quale ha condiviso momenti significativi o semplici momenti di svago e piacere e chi invece, pur avendolo conosciuto solo qualche ora prima della morte, sottolinea il suo entusiasmo e la disponibilità.


Il furgoncino di Roberto Scocco

«Oggi ho perso una delle persone più importanti della mia vita – scrive Sandra Pinzi – che si è lasciato andare che si è arreso di fronte a problemi grandi ma che io al suo fianco non ho mai reputato insormontabili. Non ho capito, non ho nemmeno creduto fosse vero perché lui era un faro per me in mezzo ad un mare pieno di nebbia ed un faro non ti tradisce mai resta immobile ad indicarti dove andare e cosa fare sempre.
Vorrei che tutti quelli che lo conoscevano possano ricordare senza mai avere un solo dubbio la sua lealtà, sincerità, il suo cuore buono.
La salma di Roberto Scocco si trova all’obitorio dell’ospedale di Macerata. I funerali si svolgeranno domani alle 15,00 nella chiesa di San Francesco, a Macerata.


(http://www.cronachemaceratesi.it/2013/01/04/a-macerata-lultimo-saluto-a-roberto-scocco/276425/)


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