Rassegna Stampa

Leo Valeriano: un giovane cantautore

Testata: NUOVO ORDINE

Data: 1966

Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Copia
Locazione: ASMA,RS2-0002,9

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Leo Valeriano: un giovane cantautore

BERLIN, MEIN BERLIN ...
A nord e a sud si parla
di qua e di là si discute.
Berlino dal muro di fango
ha solo canzoni di morte.
Beriin, oh meín Berlin., Berlín
cantava nel sole
ogni ragazzo
che è morto per te!
E mentre il mondo invoca la pace
sulle tue strade muore ogni giorno
la libertà!
Fate parlare la Friedarichstrasse.
Fate parlare Brandobirger Tor.
Racconteranno di Seiei,
racconteranno di Fechter
e vi diranno le pene
della mia bella città.
Beriin, oh mein Berlin, Berlin
la gente tranquilla
si è già scordata di te.
Daremo ai profughi una coperta
ed un lavoro alle fabbriche Krupp
perché non turbino il sonno
di queste nostre città
Berlin, oh rnein Berlin, Berlin
nessuno più vuole sentire
la tua preghiera.
Lassù si vive solo per una speranza
e non si mendica la libertà
ma sulle croci del muro
c'è l'erba della viltà!
Berlin, oh mein Berlin, Berlin ...
Berlin, oh meín Borlin, Berlin ...
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Quando la propria Patxia è divisa o è privata -delle più elementari libertà politiche, i giovani della destra riescono a trovare se stessi nella naturale ribellione dell'animo all'ingiustizia. Combattono la sporca ,demagogia che vorrebbe chiudete loro gli occhi, "protestando" con coscienza civile e nazionale. Non diventano, insomma, "provos" o "beat" ma tanti "uomini-eroi" Nella foto: Leo Valeriano mentre esegue uno dei tanti motivi che rendono onore ai martiri dell'imperialismo, sovietico.
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Notte del 31 Gennaio 1965; ,un ragazzo biondo si avvicina al muro che divide in due la città che fu - e per noi ancor oggi è - il cuore d'Europa. Berlino. Ha tra le, mani una chitarra e si appresta a lanciare una simbolica sfida ai poliziotti comunisti, i famigerati vopos.
I vopos ora guardano con dispetto il biondo menestrello, venuto da tanto lontano per testimoniare la sua fede nella città occidentale, per esecrare tanta barbarie, per ricordare anche ai pavidi e ai distratti i nomi dei martiri dell'Est, che hanno dato la vita tentando di evadere dal' "Paradiso del popolo".
Molti Applaudono alcuni si ,asciugano le lacrime: i vopos impassibili fotografano di scatto e più volte il ragazzino che ha osato sfidarli, mentre il vento sembra quasi aumentare di forza per portare, lontano sempe più lontano, quelle parole di libertà. L'autore dell'audace sfida volutamente ignorata dalla grande stampa, solitamente ben pronta a commuoversi per ben più fatue cose, è un giovane romano, Leo Valeriano.
Un cantautore che non ha mai fatto parlare di se per stranezze, un cantautore che, nel sinistro mondo dei canzonai italiani, non esita - coraggiosamente - a definirsi di destra. Un giovane che proviene della gavetta ma che ha saputo conquistare un meritato successo, distinguendosi in particolare tra l'éuuipe del Bagaglino. Ha iniziato a lavorare a 15 anni, senza però mai interrompere gli studi (è giunto infatti all'Accademia delle Belle Arti), è emigrato in Germania e proprio lì ha strimpellato per la prima volta la chitarra, cantando canzoni satiriche contro il costume corrente.
Abbiamo da poco ascoltato «Berlin, mein Berlin» il suo primo c'è piaciuto e ci ha commossi, lo diciamo fuor di retorica.


Gruppi citati

LEO VALERIANO

Canzoni citate:

BERLIN