Rassegna Stampa

Panorama di musica alternativa

Testata: CIVILTA' IDEALE

Data: ottobre 1978
Autore: Rocamble
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Copia
Locazione: ASMA,RS2-0004,53

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E’ realmente difficile analizzare un fenomeno talmente nuovo a, diciamolo pure, inaspettato quale il nascere e crescere di un movimento musicale alternativo nazional rivoluzionario. Per anni e anni oltre alle conosciutissime canzoni di lotta del periodo fascista, non abbiamo sentito altro, nei comizi del MSI, che marce dell’Aida o peggio, marce militari. Il fenomeno è quindi scoppiato inaspettato e ha trovato tutti impreparati, non solo a giudicare, ma anche ad ascoltare. Dobbiamo ammettere, prima di scendere in un discorso più particolareggiato, di riconoscere che la nostra musica è partita con quasi 10 anni di ritardo: e ciò è attribuibile alla cecità, non solo della classe dirigente di allora, ma anche di buona parte della nostra base nei confronti del fenomeno giovanile scoppiato col ’68. Molti di noi, allora legati a schemi quali Dio-Patria-Famiglia, non seppero comprendere le giuste istanze che provenivano da quel movimento. Con squallidissime azioni, quali la triste bravata di un ex deputato del MSI all’Università di Roma, non si fece altro che scavare un incolmabile fossato fra la base giovanile e il MSI, a tutto vantaggio della sinistra che, partiva quasi emarginata divenne poi egemone del fenomeno sfruttando ancora oggi, 10 anni dopo, la rendita acquistata in quei giorni. Logico che ci volesse un lungo periodo di maturazione e di crescita culturale-politica per giungere a comprendere come anche la musica fosse un momento di aggregazione interna e di rilancio verso l’esterno di un’Idea politica. Possiamo dire in modo scontato “meglio tardi che mai”, ma certo è una magra consolazione. Con mille difficoltà, con mille ingenuità, la musica alternativa è partita attraverso la buona volontà di pochi “disperati” che superate le difficoltà di ordine economico e morale, quali la diffidenza dei soliti santoni e dei soliti conferenzieri da strapazzo, hanno prodotto i primi dischi e le prime cassette. Gli Amici del Vento hanno avuto il merito di creare un genere leggero, ma efficace, che nell’uso del linguaggio musicale goliardico, ma abbastanza moderno, ha contribuito a far canticchiare ai nostri giovani le ridicolaggini di un regime codino e persecutore, e si sa quanto la satira sia un’arma efficace. Canzoni quali “Trama nera” o “Forchette nazionali” si prestano bene a ridicolizzare i nostri nemici e sono facilmente orecchiabili. Cantautori quali Scocco o Renato Colella hanno invece cercato di realizzare un discorso più sottile e ideale, meno politico ma proprio per questo più facilmente “esportabile” verso orecchie che non vogliono accettare inizialmente il nostro modo di essere. Citiamo di Roberto Scocco, “Il giorno della Civetta” pieno di rimpianti verso la civiltà della terra soffocata dal nostro progresso, e di Colella “Altaforte” un canto per l’onore e la volontà di combattere. Citiamo anche Fabrizio Marzi, che ha realizzato un buon LP con dei testi molto belli, ma è nostro personale parere, un po’ soffocati da musica un tantino monotona e a volte spersonalizzante. Anche se a livello meno clamoroso, per una eccessiva ingenuità, vogliamo ricordare anche Massimino e Gianni Procida, due cantautori abbastanza recenti nel panorama della nostra musica, ma che nel futuro potranno dare anche essi un buon contributo. Fra i gruppi a metà strada fra la musica leggera e quella più impegnata citiamo gli ZPM e la Compagnia dell’Anello preferendo i primi ai secondi per la maggior ricerca musicale. Mentre i primi con l’inserimento del piano e l’uso di più chitarre hanno cercato di dare molto spazio al discorso strettamente musicale, i secondi, anche per difficoltà di carattere organizzativo, sono stati costretti a ricorrere più che altro all’efficacia del testo, perdendo l’occasione di realizzare un momento musicale più completo. Per la musica completamente d’avanguardia, possiamo citare solo un nome: Janus, il gruppo che ha avuto l’intelligenza e il coraggio di innestare un discorso politico su una base musicale d’avanguardia. Oltre al noto brano strumentale “Tempo di vittoria” vogliamo segnalare “Canzone per un prigioniero politico” e “Dresda”. Il fatto che un gruppo rock come gli Janus abbia riportato un notevole successo nel nostro ambiente, dimostra come ci sia un desiderio di rinnovamento e di esplorazione di nuove vie fra le nostre file. Gli Janus, e questo lo dimostrerà il loro prossimo LP, stanno intuendo nelle loro nuove composizioni la necessità di trovare nuove formule musicali con necessariamente riconducibili a una forma standardizzata di musica. Proprio questo dovrà essere il compito di tutti i musicisti nazional-rivoluzionari: sforzarsi di creare uno stile sempre più immune dalle influenze degli altri. La cosa obbiettivamente, non sarà molto facile, ma quelli che riusciranno a realizzare questo progetto ci daranno, in campo musicale, una grossa vittoria, e siamo certi che ci riusciranno.
ROCAMBLE


Gruppi citati

COMPAGNIA DELL'ANELLO - RENATO COLELLA - JANUS - FABRIZIO MARZI - MASSIMO MORSELLO - GIANNI PROCIDA - ROBERTO SCOCCO - AMICI DEL VENTO - ZPM