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TRIBUTO A JANUS
Formatisi a Roma nell' estate del 1976 e precocemente scioltisi nel 1981, gli Janus sono stati il primo gruppo rock NR italiano. Il nome deriva da Giano, il Dio degli Inizi dei romani e si dimostrerà beneaugurale. Ma andiamo con ordine. In Italia la fine dei settanta fu particolarmente dura: anni di scontro sociale e di grandi speranze, anni di guerra civile strisciante, in cui si vide un drammatico scontro "destra-sinistra" trascinarsi nelle strade, nelle scuole, nei posti di lavoro. Quando poi ciascuno contestava a modo suo un "sistema" che già allora mostrava (a chi volesse vedere) la vera natura del suo potere. A tutt' oggi molte sono ancora le domande su questo periodo che necessitano una risposta , come per esempio su "a chi" abbia veramente giovato il chaos di quegli anni e lo scontro "destra-sinistra"... Ma questo non è certamente il luogo per questo tipo di analisi né per trarre alcun tipo di conclusioni. Ricorderemo soltanto come in quegli anni feroci in cui "a destra" era estremamente difficile, non solo fare politica, ma lo stesso esprimersi, il movimento Nazional-Rivoluzionario seppe reagire alla condizione di isolamento in cui lo si voleva costringere. Iniziando a proporsi all'esterno, sviluppando energie positive, dando vita a realtà "alternative" ed autonome. In tutto questo risveglio grande parte ebbero i "Campi Hobbit" che furono occasione di confronto umano, politico e culturale tra le varie anime del movimento. Un ruolo di rilievo lo ebbe certamente la musica, che fu mezzo per "dare corpo" alle idee, occasione per momenti di incontro trasversali, porta aperta verso il mondo esterno... E tra i molti gruppi che si mossero in quegli anni (ricorderemo tra gli altri AMICI DEL VENTO e COMPAGNIA DELL'ANELLO nonché cantautori come MASSIMINO e FABRIZIO MARZI) gli JANUS furono quelli che scelsero le forme del rock. Una scelta che suscitò riserve, e che da subito ebbe sapore politico: rock era confrontarsi con il mondo moderno sul suo stesso terreno, la ricerca di nuove forme per idee eterne, era la sortita durante l'assedio...
E questo é lo spirito nel quale è nato "Tributo a Janus" cui sono stati invitati gruppi tra loro diversissimi, ma con in comune la stessa matrice di ricerca, la stessa voglia di comunicare, non solo a se stessi ma soprattutto agli altri...almeno si spera... Ciascuno ha interpretato alla propria maniera un brano degli Janus, finendo col farlo proprio. Inevitabilmente qualche versione non é stata esattamente fedele (una per tutte "Viva I' Europa" dei LONDINIUM SPQR che é di fatto una canzone dei Londinium ispirata a "Viva l'Europa delle Aquile" ). Del resto sono passati venti anni e benché molto del materiale originale mantenga l'antico smalto, non avrebbe avuto senso riproporre delle copie carbone. Nessuno potrà sostituire ciò che é stato né riprendere le linee del ragionamento lasciato interrotto nel 1981. Ciò che conta é che lo spirito della "trasmissione" sia ben vivo e vegeto e che non smetta mai di incarnarsi in mille e mille forme.
Ancora due parole sugli Janus. Va detto innanzitutto che ci fui mai una formazione stabile e di come i cambiamenti di organico finirono con l'influenzare la musica. Dal caustico hard rock delle origini (la fulminante apparizione a Campo Hobbit 1 fu un salutare shock per l'inconsapevole militante!) si passa al un più meditato folk-rock di "Al Maestrale". Qui vediamo il recupero di brani musicali tradizionali affiancarsi a rock corposi, il tutto legato da una base ritmica caratterizzata da una batteria inconfondibile su cui si tesse la trama di flauto tastiere e chitarra capaci di evocare scenari primordiali di grande suggestione. Neil' ultimo periodo il gruppo si volge al progressive finendo con il dare il massimo valore alle parti strumentali e rinunciando nella fase finale al cantato: é la ricerca dell' "idea-suono", di un suono cioè di per se capace di descrivere un idea. Di questo periodo sono i due brani inediti presenti nella raccolta, prove registrate come "live-sessions", frammenti di un album, l'ultimo, che mai vide la luce e che avrebbe suggellato un percorso portato avanti in orgoglioso isolamento e luminoso spirito pionieristico.

Tutti brani sono di JANUS tranne:Danza macabra (tradizionale) e Viva l'Europa di Londinium S.P.Q.R. liberamente ispirata a Viva l'Europa delle Aquile.

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